Linea Chivasso Ivrea Aosta, in arrivo i finanziamenti. 521 milioni in tre anni | |
Finanziamenti per la linea Chivasso Ivrea Aosta in arrivo: la legge di stabilità attualmente in discussione al Parlamento prevede 521 milioni in tre anni per questo capitolo di spesa. Ieri in Comune a Ivrea si è tenuta una prima riunione tra i sindaci canavesani il cui paese è sulla linea ferroviaria. Presenti anche il senatore Stefano Esposito, vice presidente della commissione trasporti, e l’assessore provinciale alla viabilità Alberto Avetta. Assente, ieri, la Regione, che, nelle ricostruzioni fatte dagli intervenuti, sembrerebbe quasi disinteressarsi della questione: «Ho chiamato la Bonino (assessore regionale ai trasporti, Ndr), ho parlato con il suo staff. Avrebbe dovuto richiamarmi, ma ancora non lo ha fatto», ha raccontato il senatore. Completamente diversa la versione fornita dagli ambienti regionali. A parlare è il vice presidente della Giunta Gilberto Pichetto Fratin, che assicura che l'amministrazione regionale sta seguendo la questione con interesse: «Io sono in contatto con il Ministero dell'economia, così come l'assessore Bonino lo è con quello delle infrastrutture. Proprio mercoledì prossimo sarò a Roma e anche questa partita sarà in esame. Il compito della Regione, al momento, è far sì che nell'evoluzione delle legge di stabilità, che non è ancora stata approvata e quindi potrebbe ancora cambiare, queste risorse continuino a esserci e a essere assegnate a questo progetto». Al contrario, ieri, durante l'incontro stampa, sia il senatore Esposito che gli amministratori presenti davano l'acquisizione di queste risorse per certa e assodata, cosa sulla quale Picchetto Fratin sembra, invece più cauto. E dando per scontato che le risorse saranno quelle, Esposito si preoccupa che non si perda tempo: «La filosofia attuale del Ministero è che le risorse date ai territori e che i territori non dimostrano di aver capacità di usare, vengono ritirate e riassegnate. Per dimostrare che questo territorio è in grado di impiegarle si ha tempo fino al 30 giugno, dopo di allora si rischia di perderle». Ovviamente non è che per giugno si debba essere con i cantieri aperti, è stato precisato, in teoria si potrà anche rimodulare l’assegnazione annuale dei fonti, slittando anche dal 2016 al 2017 il termine, però per metà del prossimo anno è necessario che si sia dimostrata la capacità di iniziare i lavori. Primo passo, tecnico, dovrà quindi essere, come evidenziato da Avetta, l’aggiornamento, l’ammodernamento e l’unificazione dei vari progetti che, negli anni, sono stati fatti per questo tratto di ferrovia. A elencare quali sono tutte le proposte sul tappeto è stato il Sindaco di Ivrea Carlo Della Pepa: la “lunetta” di Chivasso, l’elettrificazione della tratta Ivrea Aosta, il raddoppio, totale o selettivo, della Chivasso Ivrea, l’eliminazione dei passaggi a livello. Inoltre in campo vi è anche l’acquisto di treni bimodulari, già previsto dalla Regione Valle d’Aosta. Progetti di cui si parla da decenni e che, proprio per questo, hanno necessità di essere riragionati e aggiornati. La legge di stabilità, nella sua versione attuale, prevede che i 521 milioni (che saranno articolati in 150 nel 2014, 301 nel 2015 e 70 nel 2016) siano in capo alla Regione Valle d’Aosta, ma Esposito ha evidenziato che se la Regione Piemonte manifesterà un reale interesse nel gestire parte del progetto, potrà essere presentato un emendamento per assegnare il 50 per cento della cifra al Piemonte. Sempre Esposito ha assicurato la disponibilità da parte sua di farsi promotore, in tempi brevi, di un tavolo con ministero e Ferrovie dello Stato per iniziare a effettuare i primi passi tecnici. Ieri era presente anche Confindustria Canavese, con il presidente Fabrizio Gea, che ha proposto di rimettere in campo la squadra già usata con il progetto “burocrazia zero”, ovvero tutti i parlamentari, i consiglieri regionali e provinciali del territorio, insieme alle associazioni di categoria, a lavorare insieme verso un risultato: «Il territorio deve riuscire a far presente agli enti superiori che è una forza di 300mila abitanti, fare “lobby” e, se necessario, convincere anche la Regione a essere fattore attivo». Nei tempi più brevi possibili Della Pepa si è impegnato, anche con il supporto del senatore, a cercare di riconvocare una riunione con tutti gli attori del territorio interessati. Ricordando che, come evidenziato da Esposito, 521 milioni sono tanti e se si perdono, ci vorranno decenni perché vi possa essere una seconda possibilità. AUTORE: Marco Campagnolo FONTE:http://www.localport.it |
venerdì 8 novembre 2013
AOSTA più vicina?
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